Esiti di temporanea interruzione di Rivaroxaban rispetto a Warfarin in pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare


Durante la terapia anticoagulante a lungo termine nella fibrillazione atriale, le interruzioni temporanee della terapia sono comuni, ma il rapporto tra esiti del paziente e interruzioni temporanee non è stato ben studiato.
Sono stati determinati i motivi delle interruzioni temporanee, le caratteristiche dei pazienti sottoposti a interruzioni temporanee, e il rapporto tra anticoagulanti ed esiti nei pazienti con interruzioni temporanee della terapia.

Nello studio ROCKET AF ( Rivaroxaban Once Daily, Oral, Direct Factor Xa Inhibition Compared With Vitamin K Antagonism for Prevention of Stroke and Embolism Trial in Atrial Fibrillation ), uno studio randomizzato, in doppio cieco, double-dummy, di Rivaroxaban ( Xarelto ) e Warfarin ( Coumadin ) nella fibrillazione atriale non-valvolare, sono state riportate le caratteristiche di base, la gestione e gli esiti, tra cui ictus, embolia sistemica del sistema nervoso non-centrale, morte, infarto miocardico e sanguinamento, nei partecipanti che hanno sperimentato interruzioni temporanee della terapia ( 3-30 giorni ) per qualsiasi motivo.

Il periodo a rischio di esiti associati a interruzioni temporanee era dall’inizio della interruzione temporanea della terapia a 30 giorni dopo la ripresa della somministrazione del farmaco in studio.

Su 14.236 partecipanti che hanno ricevuto almeno 1 dose del farmaco in studio, 4.692 ( 33% ) hanno sperimentato interruzioni temporanee.

I partecipanti con interruzioni temporanee erano simili alla popolazione complessiva dello studio ROCKET-AF per quanto riguarda le caratteristiche cliniche basali.
Solo il 6% ( n=483 ) di incidenza delle interruzioni temporanee ha coinvolto la terapia ponte.

I tassi di ictus / embolia sistemica durante il periodo a rischio sono risultati simili nei pazienti trattati con Rivaroxaban e in quelli trattati con Warfarin ( 0.30% contro 0.41% per 30 giorni; hazard ratio, HR=0.74; P=0.40 ).
Anche il rischio di sanguinamento maggiore durante il periodo a rischio era simile nei pazienti trattati con Rivaroxaban e in quelli trattati con Warfarin ( 0.99% contro 0.79% per 30 giorni; HR=1.26; P=0.32 ).

In conclusione, le interruzioni temporanee della terapia anticoagulante orale sono comuni e sono associate a rischi sostanziali di ictus e di sanguinamenti che erano simili tra i pazienti trattati con Rivaroxaban o Warfarin.
Sono necessarie ulteriori indagini per determinare la strategia di gestione ottimale nei pazienti con fibrillazione atriale che richiedono una interruzione temporanea della terapia anticoagulante. ( Xagena2014 )

Sherwood MW et al, Circulation 2014; 129: 1850-1859

Emo2014 Cardio2014 Neuro2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli

La fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ) è associata a un aumentato rischio di demenza. Gli anticoagulanti orali ( OAC...


Il diabete e il prediabete sono risultati associati a un aumentato rischio di ictus nei pazienti con fibrillazione atriale non-valvolare. La...


Il diabete mellito aumenta il rischio di embolia nella fibrillazione atriale non-valvolare ( NVAF ). L'associazione tra pre-diabete e rischio...


La doppia terapia antipiastrinica ( DAPT ) con Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) più Clopidogrel ( Plavix ) viene utilizzata...


Gli anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K ( NOAC ) sono alternativi a Warfarin ( Coumadin ) nei pazienti con...


La fibrillazione atriale postoperatoria ( POAF ) di nuova insorgenza è una complicanza comune della chirurgia di innesto di bypass...


Gli anticoagulanti orali ( OAC ) in pazienti con fibrillazione atriale, oltre a ridurre il rischio di ictus, potrebbero anche...


Gli anticoagulanti orali diretti ( DOAC ) stanno superando il Warfarin ( Coumadin ) come anticoagulanti di scelta per la...


Rivaroxaban ( Xarelto ) ha un profilo rischio-beneficio migliore rispetto agli antagonisti della vitamina K ( VKA ) nei pazienti...


Le attuali linee guida raccomandano anticoagulanti orali non-antagonisti della vitamina K ( NOAC ) come terapia di prima scelta nei pazienti...